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MADDALONI- Sembra un assedio: ci sono più rifiuti interrati che morti sepolti al cimitero. Sembra un assurdo, invece ragionando in termini di volumi, è una triste realtà. Così, i materiali, abbandonati e occultati, fermano pure le pale meccaniche e camion già pronti per la pulizia e l’allargamento di via Baldina. Non c’è scavo per un’opera pubblica che non faccia emergere una discarica di rifiuti speciali. Sta accadendo pure in via Baldina dove, per bonifica urgente, sono stati bloccati anche i lavori, altrettanto urgenti e necessari, di ampliamento, adeguamento e apertura al traffico.   La storia inquietante si ripete: per rimuovere guaine di asfalto, elettrodomestici dismessi, materiale ingombrante è stato necessario procedere, ancora una volta, alla costosa caratterizzazione-fisico chimica dei rifiuti occultati, alla rimozione autorizzata per tipologie e codici Cer (identificazione di un rifiuto) per poter accedere al corretto smaltimento in impianti autorizzati. La strada interpoderale che sostituirà  momentaneamente l’ex provinciale Nola-Caserta (aggirando il Ponte Vapore sequestrato) sarà resa transitabile esclusivamente ai veicoli inferiori ai 35 quintali di peso, 2.50 metri di larghezza , a senso unico, in uscita su via Forche Caudine con obbligo di svolta a destra. Ogni grande opera ha la sua grande discarica sepolta. Uno, cominciano i lavori di apertura del casello autostradale sull’A30 e sono state necessarie tre rimozioni di altrettante discariche (due sequestrate più volte dai Carabinieri e Guardia di Finanza) in via Santafede. Due, parte la rotonda su di accesso all’ex 265: trovate batterie interrate (intervento e sequestro dei Carabinieri Forestale). Tre, raddoppio ferroviario nell’Interpoto: sequestrati rifiuti tombati rinvenuti nello scavo. Quattro, decollano i lavoro Rfi in via Lima: necessarie due rimozioni di rifiuti abbandonati e sepolti. Cinque, comincia lo scavo della Bari-Napoli: affiorano carcasse di auto seminterrate, raccolti oltre 50 big bang colmi di amianto tritato. Quest’ultimo è un caso grave che, stranamente, non ha scosso nè consiglieri comunali e nè attivisti visto il gravissimo impatto sull’ambiente. E poi, ci sono i siti classici di sversamento (via Lamia, via Cornato, Ponte Tavano e altro). Non è un’esagerazione affermare che ovunque si scavi affiorano rifiuti, il tutto al netto di mille altri ritrovamenti e rimozioni nell’area Turbogas a cui vanno sommati i volumi interrati all’ex Cava Monti (circa 300 mila tonnellate secondo le stime dei Ctu della Procura della Repubblica), .

Redazione