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MADDALONI- Non si ferma il fiume di rifiuti che transita lungo via Ficucella. Altre 2700 tonnellate di «rifiuti non pericolosi», classificati con il codice europeo (Cer 19 05 01) ovvero «parte di rifiuti urbani e simili non destinati al compost» arriveranno dallo Stir di Giugliano e poi  dalla scalo merci Maddaloni-Marcianise saranno trasportato oltre confine allo stabilimento austriaco EVN (Warmkraftwerke GmbH). E si rimette in moto il mai sopito movimento trasversale dei contrari. Angelo Tenneriello, consigliere comunale di Maddaloni Positiva, risolleva tutte le perplessità.

Cosa c’è di diverso o di nuovo in questa pratica che dura ormai da almeno sei anni?

Il fatto nuovo, e sotto certi versi sconcertante, è che non c’è nessuna novità. Nell’ultima campagna per le regionali tutti, e soprattutto De Luca, hanno espresso avversione o perplessità sulla continuità di questi trasporti oltre confine. Invece, nulla è cambiato.

E’ un’avversione al trasferimento dei rifiuti o altro?

Che i rifiuti debbano essere trasferiti, vista la condizione di non autosufficienza della filiera regionale, è un dato di fatto. Ma quello che irrita è che questa filiera carente da anni non solo non è stata potenziata ma non si rilevano interventi strutturali che invertano una rotta tutt’altro che virtuosa. Ancora una volta l’emergenza e la sua gestione, che dovrebbero essere transitorie, diventano prassi consolidata mentre di interventi risolutivi non c’è traccia. E questo è oltremodo grave al netto del dispendio di risorse. I cittadini pagano costi stellari per sostenere un sistema non virtuoso. E’ un’assurdità.

E poi ci sono anche valutazioni di politica territoriale. Giusto?

E’ sorprendente con quanta sollecitazione la giunta regionale approvi queste proroghe. Al contempo, è diametralmente opposto e chiaramente ostativo, l’atteggiamento che si rileva  quando si discute giustamente la questione del ristoro e della gestione dell’impatto ambientale del vicino termovalorizzatore di Acerra. Lo stesso dicasi per quel disastro ambientale conclamato che sono le esondazioni del condotto fognario ex Casmez. Insomma, per la monnezza si decide subito. Per il termovalorizzatore o l’ex collettore Casmez bisogna fare anticamera. Tanta anticamera: bisogna passare per le solite commissioni che sono un chiaro modo per non decidere e parcheggiare su un binario morto vere e proprie emergenze ambientali. Mentre il binario della monnezza è sempre attivo. No alla riqualificazione ambientale del territorio e si alla monnezza. No ai servzi sanitari adeguati e all’ospedale e si alla monnezza.

La mettiamo in politica?

E mettiamola in politica. Basta leggere il decreto dirigenziale della Regione per comprendere tutto. Ora i treni partono dalla stazione Maddaloni-Marcianise. Quando si tratta di monnezza ricompare Maddaloni. Quando si inaugurano in pompa magna i treni (come l’ETR 500 per le merci) Maddaloni scompare dai comunicati stampa ufficiali. Mi piacerebbe che su questi temi i tifosi dei potentati di importazione riflettessero. Continuo a ripetere: questo territorio non si salverà se “Maddaloni non tornerà ai maddalonesi” cioè se non costruirà una propria classe politica e dirigente. Ripeto: porte chiuse alle europee e alle regionali ai cercatori di consensi di importazione.

Redazione