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MADDALONI- I sindaci tacciono. Di comitati nemmeno l’ombra. E allora ci provano a fare supplenza, ad una società civile che non c’è, i sindacati. Un pericolo chiamato pioggia: quando ci sono li rovesci temporaleschi e non solo sott’acqua finiscono la statale Appia (tratta tra Maddaloni e Cervino) e l’ex provinciale Nola-Caserta (causa esondazione collettore fognario ex Casmez). Così, per superare la rassegnazione, le segreterie provinciali della Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil denunciano la «formazione di laghi e fiumi torrenziali presenti dopo ogni precipitazione meteorica». Così, hanno scritto al Prefetto, alla regione Campania e a tutti i sindaci per chiedere un tavolo tecnico urgente. Hanno fatto anche di più. Lustro, Federico e Sperlongano hanno condotto ispezioni personali: «Abbiamo potuto verificare, che durante le piogge, per gli allagamenti e per il dissesto successivo del manto stradale, ci si imbatte in arterie da terzo mondo». C’è una  richiesta di un «intervento collettivo di tutti i sindaci a tutela della sicurezza stradale, della sicurezza dei trasporti e della pubblica e privata incolumità». I sindacati parlano apertamente di «misure di Protezione Civile». Due le situazioni più critiche: gli allagamenti in «località Pontegrotta» una porzione di strada che collega Cervino, Maddaloni e le rispettive frazioni di Messercola e Montedecoro. Si potrà sfuggire al confronto. Si potrà tacere sui disagi. Ma non si potrà fuggire dalle responsabilità denunciate, documentate e presentate a tutti i referenti istituzionali. Il dado è tratto.

Redazione