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MADDALONI- E’ più facile che un ricco passi nella cruna di un’ago che un camionista rinunci a sfondare i restringimenti di carreggiate sul “Ponte Vapore”. E’ la nuova versione, in chiave metafisica, del Codice della Strada. Ancora scene di transito a fatica e forzato di un Tir sull’infrastruttura chiusa ia mezzi più larghi di 2.30 metri per rischio crollo dei muretti laterali. Vallo a spiegare ai camionisti che con i loro transiti e soprattutto le manovre e contromanovre mettono a rischio anche la circolazione dei treni sottostanti. Preferiscono prendere la multa, danneggiare i veicoli e bloccare il traffico invece di fare due chilometri in più e viaggiare tranquillamente sulla parallela via Ficucella. Anche in questi minuti l’ennesimo bisonte della strada si sta esibendo in prove tecniche di transito sulla strettoia. L’applicazione delle leggi viene vissuta come una vessazione. Le misure di protezione e prevenzione come limitazione al diritto all’anarchìa e il sopruso come une necessità mentre è una prevaricazione. La cosa ben più scandalosa che mezzi pesanti possano transitare in un’area residenziale dove dovrebbe vigere il divieto. Insomma, il cittadino-pedone di via Cancello non ha gli stessi diritti e le medesime tutele che valgono nella restante parte del territorio. Un’anomalia insopportabile che dovrebbe innescare non la rassegnazione ma una dura presa di posizione. Intanto, continua il balletto quotidiano di Tir in manovra tra le carreggiate ristrette di un ponte danneggiato.

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